Intervento di Cesare Badini
- Categories Atti Convegno Untersteiner
- Date 13 Giugno 2017
Mario Untersteiner: gli anni del suo insegnamento al Liceo Berchet
Stato di famiglia del “ … signor Prof. Untersteiner Mario, figlio del fu Dott. Amerigo e di Maria Filagrana, nato addì 2 agosto 1899 in Rovereto, provincia di Trento …/ - Moglie: Teodolinda Candia (data del matrimonio: 5 ottobre 1931) / - Figli: Gabriella nata il 30 gennaio 1933 ”.
Al momento del matrimonio e della nascita della figlia Mario Untersteiner raggiungeva il Berchet da via Senato 24. Prima aveva abitato in via Annunciata 8 e solo dal 1933 risulterà residente in via Lazzaro Papi 9, in quella casa che potete vedere nelle foto di Pino Musi alle pareti.
Il prof. Untersteiner giunse al Berchet per la prima volta come supplente di materie letterarie in IV C nel 1924-5. A Milano, dal 1922, aveva ricevuto incarichi presso l’Istituto Bognetti-Boselli e dal 1924 all’ Accademia libera di Coltura di via Amedei 8: nel suo Stato Personale dichiara che “dopo il 1925 il sottoscritto non ha più insegnato in detta Scuola Libera”.
Dopo la Supplenza 1925-926 per le lettere classiche nei Corsi A e C del Regio Liceo Parini, dal 1 ottobre 1926 ricopre la Cattedra di lettere classiche nel Liceo e dal 19 settembre 1929 viene promosso da straordinario a professore ordinario.
Furono anni intensi e controversi, solo in minima parte documentati dal fascicolo personale tuttora conservato nel nostro archivio.
Da quel fascicolo emergono però alcuni interessanti documenti, in particolare due lettere autografe che riguardano la sua attività parascolastica e che riporto integralmente.
1 maggio 935 (XIII)
Ch.mo Signor Preside,
La mia attività parascolastica si svolge sempre, conforme la mia dichiarazione presentata a Lei, l’anno scorso, sopratutto nel campo degli studi classici.
In ottobre, salvo incidenti di tipografia, dovrebbero uscire una mia ampia monografia su Sofocle, in corso di stampa, e un commento alle Supplici di Eschilo.
Durante l’anno ho avuto occasione di pubblicare qualche recensione apparsa sul <Bollettino di filologia classica> intorno a libri, inviatimi dal gr.uff. S.A. Amatucci.
Il criterio che mi guida in tale genere di lavori è determinato dal desiderio di mettere in rilievo i contributi della scienza filologica italiana, in confronto con quella straniera. Per esempio nel N° 7-8 del Bollettino (febbr 1935) ho avuto il piacere di confutare, in tutta obbiettività, che uno studio italiano mi appariva del tutto superiore ad uno recente inglese, che dovevo esaminare.
Con questi intenti io credo di poter portare il mio modestissimo contributo alla coltura italiana e, quindi, all’italianità. Con ossequi. Mario Untersteiner
In calce a questo primo documento una “V” in matita blu, un segno per visto, apposta quasi certamente da Carlo Lagomaggiore (preside al Berchet da 1933 al 1936).
L’Amatucci citato era il professor Aurelio Giuseppe (1867-1960), allora capo dell’Ispettorato per le Scuole Medie del Ministero dell’Educazione Nazionale che, a partire proprio dal 1935, diviene professore di Letteratura Latina nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del S. Cuore di Milano.
La conclusione della lettera sembra invece la trascrizione letterale dell'art. 2 dello statuto dell’Accademia d’Italia che "... ha per iscopo di promuovere e coordinare il movimento intellettuale italiano nel campo delle scienze, delle lettere e delle arti, di conservarne puro il carattere nazionale, secondo il genio e le tradizioni della stirpe e di favorirne l'espansione e l'influsso oltre i confini dello Stato".
Nel secondo autografo la risposta, al medesimo quesito, assume un tono secco, quasi lapidario:
4 maggio 1936 /XIV
Ill.mo Signor Preside in seguito a Sua richiesta, mi pregio di informarLa circa la mia attività extrascolastica. Questa si svolge:
1°) quale propaganda della cultura italiana, mediante recensioni di libri nostri, nel dominio della filologia classica, in modo che risulti quanto si lavori, anche nel paese nostro, per approfondire il pensiero e la civiltà degli antichi. Queste recensioni sono pubblicate specialmente sul <Bollettino di filologia classica>, <Mondo Classico>, <Athenaeum>;
2°) con opere originali, intese allo studio della letteratura greca. Il mio ampio studio su <Sofocle>, uscito nello scorso autunno, è stato onorato di un premio di £ 2000 dall’Accademia d’Italia (21 aprile 1936 XIV). Con ossequio. Mario Untersteiner
Da una annotazione a matita sul suo Stato Personale risulta “Non iscritto al P.N.F.”. Il premio dell’Accademia d’Italia avrebbe forse dovuto mettere a tacere le pressioni del preside, che non riuscirà a farlo iscrivere neppure all’A.F.S. (associazione fascista della scuola).
Untersteiner, in un colloquio con Oreste del Buono, spiegò di non avere mai avuto la tessera del PNF per il semplice fatto di non averla mai chiesta e, a conferma della sua “non adesione al fascismo”, dopo il 25 aprile 1945 è nominato preside reggente in sostituzione del titolare Luigi Sasso.
Come preside reggente farà parte, assieme al prof. Antonio Casano (docente di matematica e fisica), del Comitato per epurare il Liceo Berchet dal fascismo e dai fascisti.
Sulla questione dell’antifascismo sappiamo che nel 1931 Arturo Toscanini aveva rifiutato di suonare a Bologna gli inni fascisti e che alcuni studenti del Berchet, poi arrestati, si erano recati in via Durini per applaudire il maestro al suo ritorno. L’episodio, già ampiamente commentato dal professor Gherlone sul sito del Berchet, così viene registrato nel verbale delle “adunanze” del Collegio Docenti: “Il 28 maggio 1931 il Collegio prende provvedimenti disciplinari, 6 e 5 in condotta, a carico di alcuni alunni arrestati per motivi politici; successivamente su invito dell’Ispettore On. Prof. Arrigo Solmi, l’episodio viene ridimensionato facendo riferimento ad una “forte influenza esterna”, e si conclude con un 7 in condotta per i suddetti.”
A conferma della risonanza dell’episodio però ricordiamo che Mussolini aveva già inviato al Ministro dell'Educazione, il seguente telegramma in data 26 maggio 1931: "E' urgente ripulire liceo "Berchet" da tutti i professori antifascisti tipo Mondolfo, Ghisalberti, Huntersteiner. ...”. Il telegramma fu pubblicato nel 1974 dallo storico Renzo De Felice e proprio in quell'occasione Untersteiner venne a conoscenza della delazione di un collega (probabilmente il professor Riccardo Di Chiara) noto per scrivere sempre il cognome del professore con l'H-.
Negli Appunti autobiografici editi nel 1991, Untersteiner afferma che nella sezione B in cui insegnava "tutti i colleghi, meno uno, erano antifascisti, sicché le famiglie, contrarie al regime, chiedevano che i loro figli fossero iscritti proprio a questo corso".
1929-30 - Mario Untersteiner con i suoi allievi della 2B
(Archivio Cesare Badini – Milano)
In Incontri, editi nel 1990, Untersteiner afferma: “A distanza di anni ho trovato molti ex allievi del Berchet, oramai divenuti valenti professionisti, che mi hanno dimostrato la loro amicizia e una simpatia che indubbiamente deriva dall'antico mio atteggiamento che aveva fatto presa sui loro spiriti e dall'impegno del lavoro comune.”
Voglio pensare che Mario Untersteiner avesse in mente anche questa fotografia della 2B del 1929-30, realizzata informalmente in classe forse con l’autoscatto, che Alessandro Pirzio, medico dentista con studio e casa un tempo in corso Venezia a Milano, custodiva gelosamente: come ricordo dei compagni, cui non manca una certa dose di goliardia, ma anche per il confidenziale e rispettosissimo rapporto che il professore riusciva ad instaurare con i propri allievi, nel momento in cui li avviava con metodo e passione al sapere.
In data 30-3-1948 Untersteiner viene nominato professore straordinario all’Università di Genova e ufficialmente si conclude così il suo insegnamento al Berchet.
Fonti archivistiche
Dall’archivio del Berchet
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Fascicolo personale n. 477 del professor Mario Untersteiner.
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Registro dei verbali delle adunanze del Collegio Docenti.
Dal Bollettino Ufficiale della Repubblica Italiana
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B.U. n 13 del 1947 p. 1849 risultato concorso cattedra all’Università di Catania
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Relazione della Commissione giudicatrice concorso cattedra lett. Greca della Università di Cagliari e Genova B.U. n. 39 del 25.9.1952 pag. 2774
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Relazione della Comm. Giud.ce per la promozione del … a ordinario di letteratura greca nella Università di Genova. B.U. n. 26 del 26-6-52 p. 1663
Bibliografia
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Guida Savallo della città di Milano, annuale (consultata dal 1924 in poi)
-
Renzo De Felice, Mussolini, il duce. I. Gli anni del consenso 1929-1936, Einaudi, 1974
-
Mario Untersteiner, Incontri, Collana “Voci delle Terre Trentine”, 1975.
-
Mario Untersteiner, Incontri, Guerini e associati, 1990.
-
Mario Untersteiner, Appunti autobiografici premessi al volumetto Spiritualità greca e spiritualità umana. Saggi sul mondo greco, p. 20, per i tipi de L'Editore, Trento 1991.
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Umberto Diotti, 1945: si tenta di epurare la scuola milanese dal fascismo e dai fascisti. Un esempio significativo: il Liceo Berchet. pp.166-186 de I licei G. Berchet e G. Carducci durante il fascismo e la resistenza. Atti di tre pomeriggi di studio: Milano, Liceo “G. Carducci” 20 febbraio, 9 marzo, 20 aprile 1995. a cura di D. Bonetti, R. Bottoni, G. Giargia De Maio, M.G. Zanaboni
-
B11 – Annuario del centenario del Liceo Berchet, Milano 2011
-
Luigi F. Pizzolato, Aurelio Giuseppe Amatucci studioso di letteratura cristiana antica, AEVUM 2007, 1
Sitologia
http://www.liceoberchet.it/storia/untersteiner.htm (a cura di Michele Gherlone)
http://www.liceoberchet.it/storia/ventennio.htm (a cura di Michele Gherlone)
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